Sofferta, combattuta e
sporca. Così gli Impiccababbu ricorderanno la partita di ieri sera. L’ultima in
ordine cronologico ma di sicuro sul podio delle nostre imprese sportive. Anche
se, dopo i primi 10 minuti di partita, tutto ci faceva pensare a una sonora
sconfitta. “Oggi ne prendiamo 80” L’inizio
del match è stato tremendo, molli sulle gambe, imprecisi al tiro, lenti e poco
presenti abbiamo concesso agli avversari di imperversare in lungo e largo sul
rettangolo di gioco. Un vero e proprio bombardamento a tappeto. Un attacco
veloce e repentino che ha minato la nostre tenui difese. 10 a 21 dopo il primo
quarto -11. “Porca troia, questi ci
asfaltano” Invece no. Nel secondo quarto, inizia la Resistenza. Basta bombardamenti
a tappeto. Li portiamo a combattere dove vogliamo noi. In quella palude
cestistica dove sguazziamo da anni; fatta di palloni deviati, spinte, ginocchia
sbucciate, recuperi e canestri spezza morale. Innalziamo una trincea difensiva,
degna della cortina di ferro Bulgara, dove i nemici sbattono ripetutamente. All’intervallo,
grazie a un parziale di 19 a 5, siamo avanti di 3. 29 a 26. “Dai cazzo” Dopo la tregua, iniziamo la
guerra cosi come l’avevamo lasciata. Siamo ancora noi a gestire, trascinando i
nostri avversari sempre più giù. Continuiamo a strisciare nella melma, pronti a
saltar fuori da un cespuglio mentre gli avversari affondano lentamente. Prima
dell’ultimo quarto portiamo il vantaggio a +11. 41 a 30. Negli ultimi dieci
minuti la storia non cambia, respingiamo con facilità il loro ultimo assalto
prima che alzino definitivamente la bandiera bianca. Alla sirena Impiccababbu 51 Masters 34. “lo senti? Non c’è niente al mondo che abbia questo odore. Mi piace l’odore
della vittoria al mattino” Avanti così Impiccababbu!!!
mercoledì 23 febbraio 2022
Welcome to the jungle
sabato 19 febbraio 2022
La classe non è acqua .....è operaia
Nel 1970 John Lennon
scalava le classifiche discografiche con la canzone “Working Class Hero”. Solo
un anno dopo, nel 1971 il regista Elio Preti vinceva la Palma d’oro al Festival
di Cannes, con il film “La classe operaia va in paradiso”. Semplici
coincidenze? Mmmhhhh!!! Non saprei. Ora senza volerci addentrare nel fantastico
mondo discografico e nell’affascinante storia del cinema italiano, nel 2022 gli
“Impiccababbu” aggiungono una perla al travagliato e difficile mondo operaio.
Dopo una canzone e un film arriva la “partita”. Senza volerci elevare a tanto,
e rimanendo sempre nel complicato mondo di un campionato amatoriale; la partita
di ieri va annoverate tra quelle in cui lo spirito di sacrificio, l’unione di
squadra e l’impegno sono stati encomiabili. Non era facile rientrare sul
rettangolo di gioco dopo due mesi di inattività, con mezza squadra acciaccata e
l’altra metà ……… (boh). Quel che conta e che l’abbiamo portata a casa con
sacrificio e determinazione, gestendola fin dai primi minuti di partita. Senza accelerare,
senza strappi, andando al nostro ritmo e controllando i nostri avversari. Una
prova sontuosa della nostra, ormai collaudatissima, difesa a zona. Nel
susseguirsi dei quarti i pur agguerriti avversari non sono mai andati oltre gli
8 punti segnati, mentre l’attacco, seppur con qualche errore dalla distanza,
faceva il suo sporco lavoro. Ognuno ha dato il suo contributo, un rimbalzo, un
assist, un canestro, una spinta al momento giusto, un tagliafuori e una pacca
al compagno che ne aveva bisogno. Dopo 35 minuti scarsi di battaglia N.B. Ploaghe 26 Impiccababbu 44. Vittoria voluta
e realizzata. Unica nota dolente della serata l’infortunio di un giovane
avversario, anche se in quel momento era un nemico, dispiace sempre veder un
trauma di quell’entità. A lui va il nostro in bocca al lupo e gli onori del
caso per essere caduto in battaglia. DAJE, DAJE, DAJE!!!!!