venerdì 6 marzo 2015

Bloody tour de force

Tre partite in sei giorni. 120 minuti giocati. 171 punti fatti e 147 subiti. Gioia e tristezza, esaltazione e amarezza, tanta corsa e molto sudore, tiri, falli, blocchi (più o meno regolari) botte da orbi, ginocchia logore, mandibole spostate e una mano fuori uso. Una vittoria e due sanguinose sconfitte. Questo è un piccolo resoconto del “tour de force”, stile NBA, che gli Impiccababbu hanno dovuto affrontare, e da cui sono usciti un po’ incerottati, nell’ultima durissima settimana. Conclusa con l’epica e dolorosa battaglia contro i coriacei nurakers. Arrivavamo a questo match, nonostante la sconfitta contro Alghero, con il morale abbastanza alto, una gran voglia di riscatto e una grossa sicurezza dei nostri mezzi. Forse troppo, perché l’inizio della partita è stato disastroso. Troppo tesi, troppo desiderosi di fare o poco concentrati (ancora non l’ho capito) nel primo quarto proprio non abbiamo giocato. Difesa distratta e morbida, attacco inesistente e confuso. Un disastro. Facciamo solo 6 punti, subendone 18. Anche il secondo quarto inizia malissimo. Continuiamo a subire e non capire un cazzo. Andiamo sotto di 19 punti. Siamo un pugile stordito, sull’orlo del K.O. Time out!!! Gli avversari non riescono a darci il colpo definitivo e da qui ripartiamo. Inizia un’altra partita. Una partita dura e faticosa. Iniziamo a rincorrere. Con grinta e cattiveria rimediamo un po’ finendo il secondo quarto solo a -9. 30 a 21. Durante l’intervallo cambia qualcosa, cambiano i nostri sguardi. Sappiamo che possiamo fare meglio di così. Entriamo in campo con un altro appiglio, lentamente e inesorabilmente risaliamo la china. La difesa finalmente fa il suo e anche l’attacco riesce ad arrivare al ferro più facilmente. Alla fine del terzo periodo siamo ancora sotto, ma solo di 4 punti. 43 a 39. Ci siamo, siamo di nuovo in partita. Alitiamo come cani rabbiosi sul collo degli avversari. Loro sono statici e ferruginosi noi scattanti e determinati. Finalmente è pareggio!!! La palestra è un bolgia assurda. Si urla in campo, si urla in panchina. Tutti urlano!!! La palla diventa pesantissima, nessuno segna, nessuno vuole perdere. Le difese dominano sugli attacchi. Attacco nurakers, fallo Impiccababbu. Due su due ai tiri liberi. Sotto di due a una manciata di secondi dalla fine sbagliamo la bomba del +1. Fallo automatico e altro due su due. Finisce cosi, Impiccababbu 54 nurakers 58. Porca troia!!! Un’altra sconfitta bruciante!!! Ci siamo complicati le cose da soli con quei primi sciagurati 15 minuti di partita. La reazione è stata da grande squadra. Ricordiamoci di tutto questo, ricordiamoci che il campionato è ancora lungo e ci saranno altra battaglie da affrontare. Dai ragazzi. Forza IMPICCABABBU.

p.s. da mercoledì odio anche i nurakers

martedì 3 marzo 2015

We love this game

Esistono partite che non ti stancheresti mai di giocare, quelle che finisci con i crampi alle gambe, quelle in cui lotti, corri e sudi. Quelle che ti devono sparare per costringerti a uscire dal rettangolo di gioco. Esistono partite che non ti frega di aver perso perché hai dato ugualmente il massimo. E poi …. Esistono partite di cui faresti volentieri a meno. Quelle dove tra te e gli avversari c’è un divario enorme. Quelle dove fatichi a concentrarti e vorresti essere già al bar con una birra fresca. Due facce della stessa medaglia, ma che in entrambi i casi devi affrontare nell’arco di un campionato. Senza nulla togliere agli avversari e al loro encomiabile spirito sportivo, ieri gli Impiccababbu si sono trovati davanti al secondo tipo di match. Si giocava a Ittiri, contro una giovanissima compagine ancora relegata all’ultimo posto in classifica. Già dalla palla a due e dai primissimi minuti di gioco, ci siamo resi conto che, anche se c’erano due squadre in divisa e un arbitro, i quaranta minuti da passare sul campo, sarebbero stati poco più di un blando allenamento. I primi dieci minuti passano velocemente, noi andiamo a canestro abbastanza facilmente e nonostante le nostre maglie difensive siano particolarmente larghe i nostri avversari, seppur spinti da una volontà ammirabile, non la mettono proprio. Il primo periodo finisce 20 a 3. Nei secondi dieci la musica non cambia. Certo dovremo usare questo tipo di partita per provare schemi e muovere le gambe al massimo, ma senza stimoli particolari è dura. All’intervallo siamo 41 a 11. Che altro dire. Alla fine del terzo quarto siamo 55 a 19. Al suono della sirena finale il tabellone segna Ittiri 30 Impiccababbu 71. Potevamo farne di più? Certamente. Potevamo prenderne di meno? Certamente. Quel che conta è lo spirito, quel che conta è onorare comunque l’impegno, quel che soprattutto importa è essere sportivi e leali. Complimenti ai giovani ragazzi di Ittiri. Per loro non è facile giocare tutte le partite e prenderle ogni volta, ma hanno lo spirito, la voglia e l’atteggiamento giusto. Quella voglia di correre dietro a un pallone che continua a piacerci così tanto. Forza Ittiri e forza IMPICCABABBU.   

domenica 1 marzo 2015

Pirati metropolitani

“… Sono le tre del mattino, malinconicamente aspetto che Morfeo decida di accogliermi tra le sue consolanti braccia. Gli occhi però sono spalancati e la mente non smette di pensare alla partita appena finita, riavvolge e rigioca ogni azione, ogni minuto, ogni singola situazione. Ancora una volta quel gusto acre di occasione persa mi riempie la bocca…” Partiamo dal principio. Partiamo dall’incontro di cartello della seconda giornata del campionato UISP. Pallacanestro Alghero contro Impiccababbu. Prima contro prima per il primato in solitario. La palla a due viene alzata regolarmente alle 21 nella riviera del corallo, Alghero. Gli occhi trasmettono fiducia e le facce sono quelle giuste. Quelle da Impiccababbu. Quelle che non hanno paura nonostante gli avversari vogliano assolutamente la loro vendetta. Si gioca all’arma bianca e senza molti fronzoli sin dai primissimi minuti. Sia gli Impiccababbu che gli algheresi sono agguerriti e determinati,  a entrambi piace la guerra. Si corre e si spinge, loro tengono a difendere il loro territorio, noi corsaramente facciamo il nostro. Alla fine del primo quarto infatti siamo avanti.18 a 15. Nel secondo periodo la musica non cambia. Entrambe le squadre giocano per vincere senza esclusione di colpi. Nessuno riesce a piazzare il break decisivo. A ogni canestro l’atra squadra risponde, si va verso l’intervallo sostanzialmente in equilibrio. Il quarto finisce in parità e riusciamo a mantenere i 3 punti di vantaggio. 31 a 28. Nella ripresa, sulla scacchiera del campo di battaglia qualcosa inizia a muoversi. E improvvisamente accade. BLACK-OUT!!! Non segnamo più!!! Da lontano, da sotto, in contropiede. NIENTE!!! Il primo canestro lo facciamo dopo sei minuti dalla ripresa, nonostante ciò siamo sotto di 4, perché anche se in attacco facciamo schifo abbiamo una gran cazzo di difesa a zona, che non vacilla sotto le cannonate avversarie. Il terzo quarto lo finiamo stanchi e un po’ demoralizzati, sotto di 9, 46 a 37 . L’ultimo periodo è un susseguirsi di emozioni. Il nostro attacco va leggermente meglio e soprattutto e grazie, ancora una volta alla nostra difesa, Ci riportiamo sotto. Siamo a contatto, -4 ancora una volta. Loro continuano a sbagliare. Ben tre volte abbiamo la palla per andare a un solo cazzo di fottuto possesso, ma sbagliamo. A questo punto stanchi, avviliti e demoralizzati tiriamo i remi in barca abbandonando l’assedio. Il finale è solo per i padroni di casa. Pallacanestro Alghero 59 Impiccababbu 46. L’amaro in bocca arriva immediatamente. Perdere una partita contro questo genere di avversari ci sta, ma il modo lascia inesorabilmente qualche pensiero. E se non avessimo avuto il buio nel terzo quarto? E se non avessimo sbagliato tutti quei tiri? E se? E se? E se? Nonostante tutto ripartiamo da questa sconfitta con delle certezze. Abbiamo un gran difesa, che ci aiuta nei momenti difficili e soprattutto siamo una ciurma affiatata e una squadra che non molla mai. Sempre a testa alta. Forza IMPICCABABBU.