martedì 3 marzo 2015

We love this game

Esistono partite che non ti stancheresti mai di giocare, quelle che finisci con i crampi alle gambe, quelle in cui lotti, corri e sudi. Quelle che ti devono sparare per costringerti a uscire dal rettangolo di gioco. Esistono partite che non ti frega di aver perso perché hai dato ugualmente il massimo. E poi …. Esistono partite di cui faresti volentieri a meno. Quelle dove tra te e gli avversari c’è un divario enorme. Quelle dove fatichi a concentrarti e vorresti essere già al bar con una birra fresca. Due facce della stessa medaglia, ma che in entrambi i casi devi affrontare nell’arco di un campionato. Senza nulla togliere agli avversari e al loro encomiabile spirito sportivo, ieri gli Impiccababbu si sono trovati davanti al secondo tipo di match. Si giocava a Ittiri, contro una giovanissima compagine ancora relegata all’ultimo posto in classifica. Già dalla palla a due e dai primissimi minuti di gioco, ci siamo resi conto che, anche se c’erano due squadre in divisa e un arbitro, i quaranta minuti da passare sul campo, sarebbero stati poco più di un blando allenamento. I primi dieci minuti passano velocemente, noi andiamo a canestro abbastanza facilmente e nonostante le nostre maglie difensive siano particolarmente larghe i nostri avversari, seppur spinti da una volontà ammirabile, non la mettono proprio. Il primo periodo finisce 20 a 3. Nei secondi dieci la musica non cambia. Certo dovremo usare questo tipo di partita per provare schemi e muovere le gambe al massimo, ma senza stimoli particolari è dura. All’intervallo siamo 41 a 11. Che altro dire. Alla fine del terzo quarto siamo 55 a 19. Al suono della sirena finale il tabellone segna Ittiri 30 Impiccababbu 71. Potevamo farne di più? Certamente. Potevamo prenderne di meno? Certamente. Quel che conta è lo spirito, quel che conta è onorare comunque l’impegno, quel che soprattutto importa è essere sportivi e leali. Complimenti ai giovani ragazzi di Ittiri. Per loro non è facile giocare tutte le partite e prenderle ogni volta, ma hanno lo spirito, la voglia e l’atteggiamento giusto. Quella voglia di correre dietro a un pallone che continua a piacerci così tanto. Forza Ittiri e forza IMPICCABABBU.   

Nessun commento:

Posta un commento